Australia: l’ultima frontiera per i viaggiatori

L’isola più isola di tutte: un mondo perduto e ritrovato tramite la colonizzazione, dolorosa per le popolazioni locali, di una Corona britannica nel passato feroce conquistatrice dall’Asia sino al Pacifico. Oggi l’Australia è un’isola felice con le contraddizioni di un popolo misto, eterogeneo etnicamente, sul labile confine della rivalutazione della cultura indigena ed un progresso che avanza con i salti dei grandi canguri rossi.

Questa è un pò l’Australia, ma è anche tanto altro: è un pensiero di libertà e di sogni ipnotici, è il boomerang che ritorna come i ricordi dopo un viaggio nel suo outback, sulle coste così simili a quelle statunitensi, brulle e punteggiate di fari sui promontori.

Un sogno che rinfoca la malinconia, il ricordo dei grandi occhi aborigeni e lo scintillante tetto post-moderno del teatro dell’Opera di Sidney, sospesa tra lirica europea e pinne di squali della baia, tra realtà e il sogno architettonico di un territorio che sarà sempre frontiera.

In questo spirito, ponetevi uno zaino in spalla, ispiratevi nel più profondo essere ‘backpapers’ del mondo: in Australia si viaggia, non si villeggia!

Sarebbe una grande opportunità persa limitarsi ad una sola zona o città, un tour organizzato che non avrebbe il valore di un reale tour dello spirito e dell’istinto arcaico di un uomo ancora vivo nel sottocute di ancestralismi e un flebile animismo in Natura.

L’Australia è sogno ma anche veglia in solitudine: ha il suono del didgeridoo che riverbera nelle orecchie e le grida dei mille parrocchetti che brucano un generoso Queensland, il fruscio dei serpenti di roccia velenosi e lo sciabordare delle onde sulla più grande barriera corallina del mondo, visibile, come solamente la Grande Muraglia in alternativa, dai satelliti.

Ottenere il visto è semplice, precauzione necessaria prima di iniziare il viaggio.

Gli otimi rapporti tra il paese dei koala e la Vecchia Madre Europa sono sempre ottimi, con grandi possibilità di acquisire il visto anche online rivolto a diverse tipologie, tra le quali il semplice visto turistico valido tre mesi o l’abbinamento studio/lavoro, ideale per le nuove categorie dei ‘WWOOfers’, viaggiatori e nomadi che, all’interno di appositi circuiti, prestano la loro opera impiegati in aziende in cambio di vitto ed alloggio.

Per i turisti francesi, ad esempio, il visto australiano ha la denominazione di ‘eta australie‘.

Sui siti governativi e le agenzie internazionali tutto e spigato con grande chiarezza e suddiviso nelle varie tipologie richieste.

Visto richiesto ed ottenuto, biglietto e data del volo programmato, non vi resta che abbandonarvi all’Australia.

Sì perché in Australia abbandono è la formula magica per vivere il territorio nel pieno della sua energia: città incantevoli e ben organizzate sono incastonate nella Natura più pura; in questo rapporto urbano/suburbano, mille villaggi si offrono per un nuovo west ma all’est, senza pistole e senza carri, solo lo spirito più puro e ‘Kerouac’ dell’on the road.

Con quali modalità programmare un periodo di viaggio in terre australiane?

Da che parte iniziare?

Sicuramente la città d’arrivo è la tappa iniziale nella quale prevedere poi spostamenti mirati o lasciando che l’istinto e la casualità vi portino nei luoghi del vostro immaginando, rispettando le vostre aspettative.

Prevedere anticipatamente il noleggio di un camper, o di un’autovettura, è il modo migliore di vivere questo territorio immenso, sub-tropicale, quindi dal clima secco e poco piovoso, soprattutto nelle aree interne, durante tutto l’anno.

Ma l’Australia è anche una terra dura ed arsa: se non siete preparati e predisposti al ‘surviving’, analizzando ed organizzando ogni spostamento, il consiglio è quello di non lanciarvi in imprese al di fuori delle vostre possibilità: la natura australiana è davvero cruda in certe aree, l’outback può essere spietato, incredibile nei paesaggi ma crudo sino a situazioni estreme.

Leggete magari preventivamente il libro ‘La chiamavano due cuori’ di M. Martin, tra slanci romantici e romanzati e verità incontestabili, per assorbire il pieno spirito, anche di pericolo, nei territori selvaggi.

Città incantevoli ed organizzate, un nord dove la Natura esplode la sua bellezza, migliaia di chilometri di coste paradisiache e solitarie, un cuore incontaminato nel quale incontrare l’uomo arcaico e l’immensità dell’Ayers Rock: nessun limite, se non la vostra tendenza all’avventura.

L’Australia è uno degli ultimi viaggi iniziatici rimasti: in queste parole tutte le possibilità vi sono concesse.