Debito pubblico, l’allarmante situazione europea

Situazione del debito pubblico allarmante, specialmente nell’ultimo periodo, in Italia e non solo: è quanto emerge dalle recenti comunicazioni, portate avanti dal fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale, secondo cui ben il 90% delle nazioni sviluppate è responsabile e coinvolto in una situazione di indebitamento pubblico pari a numeri davvero allarmanti. Il debito nei confronti di enti privati è di 160 miliardi, mentre quello relativo al mercato della produzione è pari a 70 miliardi: un numero che, oltretutto, sembra essere anche destinato ad aumentare, visto e considerato che il mercato è fisso solo in funzione dell’incremento dei miliardi di chi ne usufruisce.

Il panorama è abbastanza complesso, quindi, non solo per quanto riguarda la situazione italiana, già comunque abbastanza compromessa (sono sempre di più le persone che non riescono a far parte del mercato, in quanto impossibilitate a “far girare l’economia” visto che l’assenza di lavoro e di certezze occupazionali produce anche incertezze economiche): infatti, cresce la povertà anche per quel che riguarda i ceti medi, ed oggi la popolazione intera deve combattere contro i più importanti problemi della società, problemi economici e finanziari nello stesso tempo. Per quel che riguarda i numeri, in Italia si parla di un contributo di 1500 miliardi per quel che concerne il debito mondiale, mentre la Germania ha quasi il doppio: come un cane che si morde la coda, però, la situazione non può essere in alcun modo destinata a migliorare se non si induce la società a crescere, facendo così crescere anche l’economia nazionale.

Secondo gli esperti economisti, agendo in maniera restrittiva e con una politica ostile allo sviluppo economico e finanziario del paese – la cosiddetta politica dell’austerità – non si può certo produrre alcun miglioramento: è solo restituendo un po’ di ossigeno all’economia del paese che, invece, potremmo ritrovare fiducia nel futuro e dare così nuovo respiro non solo all’economia in generale, ma anche alle problematiche economiche in particolare.

Un’idea? Oltre a seguire i consigli nello specifico per il consumatore o per l’imprenditore – come quello relativo al sovraindebitamento, secondo quanto sostenuto da Debitiaddio – è importante puntare su provvedimenti di mercato atti a rendere più semplice la vita dei piccoli produttori, degli artigiani e dei piccoli commercianti, sempre più schiacciati, invece, dalle grandi entità internazionali. Per esempio, i regali di Natale potrebbero essere acquistati non all’interno di un grande centro commerciale, ma presso un negozietto di artigianato, riscoprendo così il valore del piccolo produttore e la sua energia, anche economica. È solo facendo girare l’economia che si consente all’economia stessa di riprendersi: e proprio partendo dai piccoli mercati, dai piccoli centri e dai laboratori di artigianato, dalle piccole aziende di produzione alimentare, si può consentire un sostanziale ed importante incremento all’economia stessa.

Un’altra soluzione possibile e considerata essenziale per l’abbattimento delle barriere potrebbe essere quella di ripristinare un più corretto e adeguato metodo di emissione monetaria: per esempio? Dando più importanza e concretezza al mercato reale e rendendo in minoranza, invece, il mercato virtuale ed elettronico dove più facilmente si celano le problematiche legate al debito pubblico.