Come si diventa traduttore professionale

La conoscenza delle lingue straniere oggi è indispensabile per chi vuole entrare nel mondo del lavoro e assicurarsi un posto di tutto rispetto. Sempre più aziende, tra i requisiti di assunzione dei candidati, richiedono che questi conoscano in maniera approfondita almeno una lingua straniera. Chi ha una particolare predisposizione ad apprendere le lingue straniere e desidera studiare all’estero ha sicuramente una marcia in più, e potrebbe decidere di intraprendere la carriera specifica di traduttore professionale.

Frequentare la scuola giusta

Per intraprendere la professione di traduttore professionale bisogna frequentare un corso di studi ad hoc, è importante scegliere una scuola che garantisca una solida preparazione e una specializzazione completa nel settore delle lingue straniere. Oltre alle scuole private per interpreti e traduttori, esistono in tutta Italia corsi universitari che preparano alla professione di traduttore, mediatore culturale, assistente linguistico, ecc. E’ importante scegliere il percorso formativo specifico e poi seguire un eventuale tirocinio nel paese straniero di riferimento per perfezionare le abilità linguistiche acquisite.

Requisiti per diventare traduttore professionale

La professione di traduttore è sicuramente stimolante ed economicamente vantaggiosa, solo che richiede alcuni requisiti. Innanzitutto, la conoscenza perfetta della lingua o delle lingue straniere  da cui si traduce; poi la puntualità nel consegnare le commissioni e infine l’abilità nella gestione dei programmi informatici di traduzione (i CAT tools). La conoscenza del Pc è quindi un altro requisito che un aspirante traduttore deve possedere per svolgere al meglio la sua professione.

Stage e tirocini di perfezionamento in Italia o all’estero

Dopo aver conseguito il titolo di studio è necessario acquisire esperienza tramite stage e tirocini in Italia o all’estero. Nel frattempo può essere utile iscriversi alle associazioni di categoria (ITI e ATA) e candidarsi in Rete sui siti specializzati nella ricerca di impieghi di traduzioni. Se si ha la possibilità di frequentare un master post universitario è importante sceglierne uno che preveda le ore per il tirocinio e che sia accreditato.

Lavorare come dipendente o libero professionista

L’aspirante traduttore ha due possibilità: lavorare come impiegato presso enti (ade esempio per l’Unione Europea) oppure in qualità di libero professionista. In quest’ultimo caso si può entrare nell’organico del Servizio di Traduzione dell’Unione Europea oppure diventare un traduttore freelance.

Quanto guadagna un traduttore professionale

Nel nostro Paese la situazione occupazione generale è alquanto critica, ed il settore delle lingue straniere non fa eccezione. Comunque è importante crearsi fin da subito una rete di contatti frequentando convegni, corsi di aggiornamento, conferenze. Il compenso di un traduttore varia a seconda dell’azienda o casa editrice presso la quale si lavora, mentre in genere un traduttore freelance guadagna non più di 20 euro a cartella.

Cosa fa nello specifico un traduttore

Se si decide di perfezionarsi in ambito letterario, il traduttore svolge la mansione specifica di revisionare il testo nella lingua originale per poi tradurlo in quella straniera richiesta. La revisione concerne anche la grammatica e lo stile del testo. Il professionista interviene a correggere eventuali errori di battitura e controlla la punteggiatura e la coerenza generale con il testo originario. Infine il traduttore cura l’impaginazione e la correttezza stilistica.